Il report dei McAfee Labs si chiude comunque con una ventata di ottimismo: il 2009 è stato infatti un anno positivo sul fronte della lotta agli hacker. A novembre il Dipartimento di Giustizia statunitense ha incriminato nove persone di nazionalità russa, moldava ed estone, accusate di essere responsabili di truffe informatiche per un valore complessivo di 9 milioni di dollari; nel corso dell'anno, inoltre, è stato condannato Alan Ralsky, cittadino dei Michigan che si era guadagnato il soprannome di "padrino dello spamming". L'importante è non abbassare la guardia.
sabato 9 gennaio 2010
Sos virus. Non abbassare la guardia
Il report dei McAfee Labs si chiude comunque con una ventata di ottimismo: il 2009 è stato infatti un anno positivo sul fronte della lotta agli hacker. A novembre il Dipartimento di Giustizia statunitense ha incriminato nove persone di nazionalità russa, moldava ed estone, accusate di essere responsabili di truffe informatiche per un valore complessivo di 9 milioni di dollari; nel corso dell'anno, inoltre, è stato condannato Alan Ralsky, cittadino dei Michigan che si era guadagnato il soprannome di "padrino dello spamming". L'importante è non abbassare la guardia.
mercoledì 6 gennaio 2010
Il treno dei desideri
Ho letto con attenzione la notizia della linea ferroviaria nel centro storico di Teramo: la Provincia chiede un giudizio di fattibilità sul prolungamento dalla stazione di Teramo a Scapriano in prossimità del palazzetto dello Sport. La richiesta, lo avete scritto nel vostro notiziario quotidiano, è stata inoltrata al direttore del compartimento di Ancona della società Rete Italiana ferroviaria, Luciano Frittelli per fare il punto sulla possibilità di spostare parte del traffico dalla gomma alle rotaie. Lo studio di fattibilità della Provincia è stato presentato ufficialmente circa un anno fa. Il presidente e il vicepresidente hanno sottolineato nel corso dell’incontro che il progetto è stato condiviso con tutti gli attori coinvolti e che 21 milioni di Fond fas sono stati vincolati alla realizzazione di un primo lotto, dalla Stazione a Piazzale San Francesco. Il direttore Frittelli ha confermato che la Rfi procederà, in tempi brevi quantificabili in circa un mese, ad una verifica dell’ipotesi progettuale sul piano squisitamente tecnico. Bene. Adesso se permettete vorrei dire la mia per la serie “senza speranza”.Se dipendesse da me prolungherei la linea ferroviaria fino a sotto la Fortezza di Civitella del Tronto, e magari anche fino al Battente di Ascoli Piceno. Però consentitemi una domanda. Se domani domenica io da Civitella del Tronto volessi prende il treno al volo ( ma è solo un modo di dire) dove potrei trovare il biglietto? Il bar è chiuso, alla stazione la biglietteria è fuori servizio, l’agenzia che di solito mi fornisce è chiusa perché è festa. Che faccio? Salgo sul treno senza biglietto? A me va bene tutto però prima di progetti faraonici metteteci in condizione di poter almeno acquistare il tagliando di partenza. Ma che ne parliamo a fare? Se poi sento che le famiglie che vivono lungo la tratta ferroviaria ai lamentano che i treni fanno rumore e che suonano ad ogni passaggio a livello. Allora da domani il treno che copre la tratta Teramo – Giulianova e vice versa facciamolo andare a spinta (magari con l'ausilio degli stessi viaggiatori) così saranno tutti contenti. Ma questa è un’altra storia.
A proposito dei fagottini dei cani dei teramani
Pubblichiamo un testo apparso su un depliant turistico
Teramo è una piacevole località abruzzese, con una caratteristica che sicuramente le assegna un posto speciale tra le città del Belpaese. Nelle sue vie - sia quelle antiche e tortuose del centro storico, sia quelle più nuove e urbanizzate della periferia - fanno bella mostra di sé escrementi di cane, lasciati senza remore di parsimonia, dai fedeli amici dell’uomo, con il compiaciuto e sorridente beneplacito dei propri accompagnatori.
E’ uno spettacolo unico, sorprendente. Non c’è via, non c’è angolo, non c’è piazza nella quale non si corra il rischio di incappare in tali meraviglie; e lo sguardo si lascia andare alla contemplazione, figurandosi la sequela di fagottini che decorano con così copiosa benevolenza le meraviglie architettoniche ed urbanistiche che ne fanno da scenario. Il medioevo vero, non quello dei monumenti e dei palazzi!!
Consigliamo con convinzione al turista che si reca a Teramo, di non rinunciare ad un “tour marrone”: ne trarrà sicuro giovamento. Difatti, oltre all’indiscutibile vantaggio che ne deriva per il decoro cittadino, lo spettacolo offre, a suo modo, la possibilità di accrescere le conoscenze zoologiche, nella fattispecie canine. La dimensione, la composizione, la quantità, la stessa disposizione degli involti, può indicare chi ne è stato artefice, aprendo così interessanti escursioni (e finanche appassionanti gare) nel discernimento di quale razza abbia di volta in volta fornito il contributo.
E se è davvero fortunato, il turista potrà perfino gustare lo spettacolo del malcapitato cane (e del suo sventurato padrone, non di rado yuppie carrierista, con tanto di abbronzatura da settimana bianca), che vengono invitati da qualche intollerante cittadino ad essere più rispettosi della città e degli altri (pensate un po’ dove può arrivare l’ignominia dei comunali!). Per fortuna il cane che non può e il padrone che non vuole, se ne fottono della reprimenda e tirano avanti, talvolta inveendo giustamente contro il seccatore, più spesso suggellando l’incontro con una nuova opera d’arte.
Ma di sicuro questo è solo uno degli innegabili vantaggi offerti dalla singolarità delle cose teramane. A dirla tutta, andrebbero presi ad esempio quei padroni, veri amanti degli animali, che tolgono dalla strada o dai canili o dagli allevamenti specializzati, le povere bestie per regalare ad esse un futuro felice. E non è colpa loro, poi, se in città – e sì questo bisogna notarlo! – non esistono bagni per animali, non vi sono macchinette che dispensano kit per la pulizia, non esistono spazi riservati alla bisogna. Che fare, se questo è lo stato delle cose? I giardini pubblici sono lì apposta, le strade sono di tutti (e perciò di nessuno) le buste e i guanti da portarsi dietro da casa non ci sono mai, quando servono..
Ci dicono che esiste una ordinanza che disporrebbe multe a carico di chi consente ai propri quattrozampe di fare così; ci dicono che qualche multa è stata elevata; ma per fortuna dei turisti, le cose sono ridotte. Siamo alle solite, con queste disposizioni: l’indegno spettacolo di chi vuol dare regole alla convivenza sociale, l’inqualificabile tentativo di turbare la libertà di fare e disporre come meglio si crede, la vergognosa manovra che vuol negare un diritto che spetta a cani e padroni. Per fortuna il progresso sa quali strade percorrere..
Ah un’ultima raccomandazione: attenti alle scarpe, ché se pestate un fagottino, poi vi si sporca la macchina..
Non dimenticate le promesse
La nostra compostezza è dignità, non remissività. Guai a voi..guai a voi! a scambiare la forza e il silenzio degli abruzzesi per incapacità. Vi stupite, in tv, sui giornali, nelle altre regioni, perchè piangiamo poco e quando lo facciamo non gridiamo. Vi stupite del nostro essere pacati, dell'assenza di imprecazioni. Non ci vedete in ginocchio, alzare le mani al cielo chiedendo giustizia. Ci vedete allineati davanti alle tende, nel resto della regione in macchina, la notte, nel tentativo di non lasciarci vincere dalla scossa che sentiamo arriverà. Ci vedete al lavoro, pieni di dolore, senza sonno, ci vedete con le tute, perchè non abbiamo abiti. Ci vedete ringraziare con il sorriso i vostri volontari, ci vedete chiedere per favore, per un po' di caldo. Non ci vedete abbrutiti dal dolore, non ci vedete trasformati dal danno subito. Ci vedete feriti: all'Aquila nel corpo, nel resto d'Abruzzo dritto al cuore. Vedete i nostri morti, i figli che abbiamo lasciato, quelli che abbiamo perso. Guai a voi a scambiare la nostra mitezza, la signorilità di chi è cresciuto nella regione dalla natura più dolce e verde, la pacatezza di chi domina la montagna e cavalca il mare, guai a voi a scambiare noi Abruzzesi forti e cortesi per un popolo che abbassa la testa e subisce. Guai a voi se non ci ridarete gli spazi per costruire, anche da soli, le nostre case. Guai a voi se non ci darete la credibilità che ci siamo meritati e che prima di questo terremoto che la natura ha voluto per noi abbiamo perso per quell'altro terremoto, quello determinato da uomini che altri uomini hanno voluto per noi. Guai a voi a scambiarci per quelli che hanno il debito più grande nella sanità e che vorranno continuare a succhiare il sangue all'Italia che produce. Guai a voi se dimenticherete la pietà e le promesse di questi giorni. Guai a voi se non continuerete a volerci bene come ce ne volete.
Prima delle ultime elezioni
Bisogna rimboccarsi comunque le maniche
Ce la faremo ancora
Un altro Natale. Un altro anno oramai alle porte. Bilanci, previsioni, speranze. Per una realtà teramana che lentamente cerca di uscire fuori dal suo atavico isolamento. Alcune questioni inerenti il traffico sono state risolte, altre attendono interventi drastici e mirati. Ma in alcune questioni legate alla realizzazione dell’opera sono stati registrati ritardi anche notevoli. Colpa dei comitati di difesa. Che sono sorti come funghi, hanno cercato con ogni mezzo comunque legittimo di ostacolare l’opera e poi gli stessi comitati sono scomparsi o per meglio dire si sono posti in un silenzio assordante. E’ accaduto per la discarica, è accaduto per il parcheggio di piazza Dante, è accaduto e sta accadendo per la rampa del Lotto Zero alla Gammarana. Così si ritarda il completamento dell’opera e si potrà continuare a gridare che il traffico è impazzito, che il Lotto Zero dopo quasi 30 anni o forse di più non è stato ancora ultimato. Anche a Natale assistiamo al balletto delle responsabilità con lancio di reciproche accuse di essere bugiardi. Ma non è possibile accertare se il naso si allunga a qualcuno.Che bello quando nelle favole invece si poteva prendere atto dell’allungamento nasale. Ma alle favole orami chi crede più?
E allora Natale tranquillo si spera e un anno nuovo che porti ai teramani quanto desiderano. In verità i teramani se ne aspettano tante di cose belle, ma bisognerà fare i conti con tante questioni legate alla realizzazione di opere, infrastrutture e quant’altro. Siamo in ballo e balleremo ancora una volta. Senza rinunciare praticamente a nulla. Cenone, veglione, gita fuori porta e se ci sarà la neve anche un salto lassù dove volano le aquile per riprovare il brivido delle discesa “libera”. Non si rinuncia a nulla. Ed è meglio così perché la crisi se mai arriverà per davvero dovrà trovarci un calice di spumante italiano in mano. Con la pappole rosse e con una gran voglia di continuare a vivere. Anche a Teramo. In questa bomboniera magari non più isola felice, ma sempre cittadina nella quale vivere a misura d’uomo perché si continua a stare bene. Nonostante tutto. Nonostante le questioni non risolte, nonostante le problematiche che angosciano ma fino ad un certo punto.
Auguri dunque a tutti. Auguri per un anno ricco di soddisfazioni e di salute. Perché la salute resta il bene primario. Senza non si va da nessuna parte. Era solito ripetere un macellaio teramano gaudente che “nella vita occorrono soldi e salute, ma senza salute con i soldi che ci fai?” In poche battute la vera realtà della vita. E allora in alto i calici e brindiamo con un urlo liberatorio che cacciare fuori l’angoscia. E per scacciare la paura di non farcela. Ce la faremo ancora. Alla faccia di tutti. Perché il teramano si piega ma non si spezza, perché il teramano non molla e per utilizzare una frase strappata al mondo del calcio “tornerà peggio di prima”. Che non è una speranza, è invece quasi una promessa.